Cannabis terapeutica

La cannabis è stato un farmaco di uso frequente nella seconda metà dell’Ottocento e nei primi decenni del Novecento. Non si parla di erboristeria popolare, né di sistemi medici etnici quali l’Ayurveda o la Medicina Cinese Classica, bensì proprio della nostra Medicina occidentale scientifica. Infatti a quel tempo tutti i testi più importanti di terapia riportavano anche la cannabis quale possibile trattamento per vari tipi di patologie.

La mancanza di conoscenze biochimiche, e quindi l’impossibilità di una titolazione precisa dei principi attivi allora ancora sconosciuti, la scoperta di nuove classi di farmaci, e, soprattutto, l’avvento del proibizionismo, portarono all’abbandono di questo farmaco e all’eclissi delle conoscenze delle sue proprietà.
Negli anni Sessanta il boom dell’uso voluttuario portò con sé, per “serendipità”, alla riscoperta degli effetti anche terapeutici di questa pianta. Ma fu la precisa caratterizzazione dei principi attivi dapprima, e successivamente la fondamentale scoperta del sistema endocannabinoide a far focalizzare di nuovo l’attenzione del mondo medico sulla cannabis.

Le conoscenze sempre più approfondite di fisiologia e di fisiopatologia degli endocannabinoidi, la messe di studi clinici finora pubblicati e le risposte positive avute dai nostri pazienti trattati con i cannabinoidi ci hanno convinti della bontà e delle potenzialità di questa terapia.

La Società Italiana per la Ricerca sulla Cannabis nasce proprio dalla volontà di espandere ulteriormente le conoscenze su questa pianta e sui cannabinoidi in genere. Il nostro vuole essere un approccio strettamente scientifico e razionale al tema, e rifugge da posizioni ideologiche che, a nostro avviso, possono talora essere di ostacolo all’utilizzo della cannabis, creando pregiudizi (sia favorevoli che contrari).

Non vogliamo pregiudizi, ma ipotesi di lavoro. I pregiudizi infatti nuocciono a noi medici, che vediamo nella cannabis una chance in più di terapia, e nuocciono tanto di più ai nostri pazienti, che potrebbero trovare in questa pianta una risposta alle loro sofferenze.

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